Il Dott. Federico Tirone

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Il Dott. Federico Tirone

Odontoiatria Italia
Pubblicato da Odontoiatria Italia in Dentisti in evidenza · 19 Giugno 2019
Tags: BlogOdontoiatriaItaliaDentistaFedericoTirone
Che studi hai fatto, qual è la tua formazione?

Nell’ ambito universitario sono stato il minor tempo possibile. Mal ne sopporto l’ambiente.
Ottenuto il titolo di Odontoiatra per la mia formazione mi sono rivolto ai corsi privati che penso siano molto più produttivi e veloci e allo studio della letteratura scientifica che è sempre meglio leggere e analizzare per conto proprio per non essere influenzati dal bias di conferma di relatori e professori vari.


Che tipo di famiglia era la tua? Che rapporti hai avuto con i tuoi genitori?

Ho sempre avuto un ottimo rapporto con i miei genitori. Non sono mai stato un figlio ribelle e forse questo lo devo a quella che credo essere stata un’ottima educazione. Spero saprò fare altrettanto con i miei quattro figli. Mio padre è un libero professionista, uno psicoterapeuta e da lui ho imparato a costruirmi la vita da solo, ho capito che il nostro destino ce lo costruiamo da soli.


Cosa ti ha spinto a scegliere questa professione? Sei soddisfatto della scelta?

Devo essere sincero: mi ha spinto un freddo calcolo di opportunità relativo alle possibilità di occupazione dopo la laurea.
Mi fa sempre ridere quando sento colleghi che dicono di aver scelto odontoiatria per passione... Ma dai!! Un ragazzo di 18 anni che sceglie di fare il dentista per passione?!? Ma scherziamo? La passione viene dopo.
Avessi fatto il pasticcere mi sarei appassionato alla pasticceria. Certo poi ognuno interpreta la professione secondo le sue propensioni e le sue attitudini.


Se non avessi fatto l’Odontoiatra, cosa avresti fatto? Quale altra attività ti sarebbe piaciuto fare?

Le ipotesi iniziali erano Matematica e Psicologia, che oggi mi continuano ad interessare moltissimo. Ma sapevo che non mi avrebbero dato da mangiare. Allora ho scelto odontoiatria: il mio piano era mantenermi facendo il dentista e poi laurearmi in matematica e psicologia. Poi ho capito che laurearmici non sarebbe servito a un ca--o e ho iniziato a studiarli nel tempo libero.


Cosa ne pensi dell’università (Odontoiatrica) italiana? Pensi si possa iniziare l’attività subito dopo l’università? Che consigli daresti a un giovane neolaureato?

L’università da un infarinatura di base più o meno completa a seconda degli atenei ma spesso non prepara alla professione. Ai giovani dico: buttatevi subito nel modo del lavoro e investite tutto quello che guadagnate in formazione di qualità.
Ah dimenticavo: i master sul curriculum non servono a nulla! Non usateli come scusa per rimanere qualche altro anno sulla groppa di mammina e papino. Se poi non sai dove andare noi giovani con entusiasmo ne cerchiamo sempre, mandaci il curriculum.


Hai avuto un maestro, un mentore a cui ti sei ispirato, ed eventualmente perché?

Ho avuto molti maestri che mi sono scelto durante il percorso. Ma non mi sono mai legato ad una persona in particolare.
Ogni grande uomo ti può dare una o due cose. Non si può pretendere di emulare una sola persona, ne saremmo una brutta copia e rimarremmo indietro. Bisogna succhiare tutto ciò che una persona può darci e poi passare oltre... mantenendo ovviamente la gratitudine e l’affetto che, per questo, quella persona si merita.


Quando hai incontrato Stefano (il tuo socio)..? Avevate stesse idee, stessi gusti? Chi era più bravo? Come avete iniziato?

Ovviamente il più bravo ero e sono io!!! 😉 A parte gli scherzi è stata ovviamente una fortuna, io e Stefano abbiamo visoni identiche ma caratteri e inclinazioni completamente opposte. Questo forse è il segreto che ci consente di durare come partner storici nel business. Come abbiamo iniziato è una storia che richiede qualche centinaio di pagine, l’abbiamo raccontata nel nostro libro...


Chi comanda veramente nella clinica Salzano e Tirone? 😉  Beh… io ovviamente. Il problema è che lui ha il potere di veto.


Cos’è adesso la Clinica Salzano & Tirone?

E’ una delle strutture odontoiatriche più grandi in Italia in termini di dimensioni e fatturato che ha superato l’anno scorso l’ardito obiettivo di €. 5.000.000.



Cos'è “Formazione Odontoiatrica”, cosa si prefigge? Sei soddisfatto dei risultati che stai raggiungendo?

Formazione Odontoiatrica è una nostra creazione partorita una sera al telefono con Stefano circa tre anni fa. Considera che fino a 3 anni fa io non avevo un profilo FB oggi abbiamo superato in fatturato tutti i maggiori provider di corsi italiani partendo assolutamente da zero e senza alcun supporto da parte di vecchi relatori di professione o strutture universitarie.
Questo è stato possibile non perché noi siamo più bravi degli altri ma perché abbiamo messo in atto strategie di marketing che funzionano veramente. Forse è anche la dimostrazione che il successo della Clinica non è stata una botta di culo… non credi?


Quanti corsi fai l’anno?

Ad oggi faccio 4 corsi di chirurgia all’ anno ognuno con più di 60 partecipanti ed un corso di management, assieme a Stefano, dove raggruppiamo più di 150 partecipanti. A questi si aggiungono le lectures e i corsi fuori sede… mi diverte moltissimo stare sul palco.
Forse il motivo per cui abbiamo così tanti partecipanti è del vino che offriamo ai nostri ospiti, sempre solo il top.
(Forse anche un po’ del fatto che nei nostri corsi diamo tutto, facendo vedere cosa realmente funziona e tutto quello che facciamo quotidianamente).



Come sta andando il vostro libro: “Da zero all’impero”? Com’è nata l’idea?

Il libro direi che va molto bene. Abbiamo venduto circa 2500 copie in Italia in circa 8 mesi. Vuol dire che circa il 4% dei dentisti italiani lo ha già acquistato. Siamo molto contenti. È una cosa che è partita per gioco ma poi come sempre ci abbiamo messo l’anima. Eravamo ad una conferenza di Frank Merenda, lui ha detto “dovete scrivere un libro”… il giorno dopo siamo partiti.


Cosa ne pensi dei social network? Come vedi questi nuovi modi di comunicare?

Penso siano un’opportunità di scambio incredibile. Una volta la comunicazione era lenta e per i giovani era molto difficile emergere. Oggi le informazioni girano in tempo reale e la crescita professionale non può che trarne immensi vantaggi. Certo, ai vecchi baroni rode il culo. Ma a noi giovani poco importa.


Il più grande e importante gruppo facebook italiano del settore, (Odontoiatria Italia) organizza un Congresso Nazionale, come giudichi l’iniziativa? In qualità di Relatore e Direttore scientifico, come sarà questo congresso?

L’iniziativa è sicuramente interessante e penso sia un’opportunità importante per rendere reali rapporti che per anni sono stati solo virtuali. Il congresso sarà concreto, senza fronzoli e senza “posti assegnati di diritto”. Spero vivamente che sapremo riprodurre lo scambio vero e “sanguigno” che da sempre caratterizza il gruppo Odontoiatria Italia.


Di che cosa ti occupi, oltre al tuo lavoro, in una tua giornata tipo?

Quest’anno mi sto allenando molto, mi sono dato come obiettivo un bel six-pack alla CR7 entro dicembre. Vediamo se ce la faccio!!

Negli ultimi 18 mesi ci sono stati molti cambiamenti nel settore, la legge Gelli, il profilo ASO, il GDPR, i separatori dell’amalgama, la fattura elettronica, l’emendamento Boldi. Come vedi la professione, qual’é la tua vision per il futuro?

Vedo una grande reazione del vecchio modello di odontoiatria nei confronti del cambiamento.
Si cerca in tutti i modi di difendere il vecchio orticello di fianco alla tangenziale senza capire che ci sono immense valli inesplorate che ci aspettano.
Ammetto che questo atteggiamento non mi piace, a volte mi infastidisce violentemente… ma ammetto anche che mi fa molto comodo perché meno gente parte, più terra ci sarà per quelli che si sono avventurati.


Come ritieni che sia oggi fare l’odontoiatra in Italia? Pensi che la professione nel corso degli anni sia cambiata in meglio o in negativo?

Secondo me oggi in Italia la laurea in odontoiatria resta una delle migliori opportunità possibili e sicuramente la professione è molto meglio di com’era 20 anni fa quando regnavano amalgama, circolari, nero ed abusivi.
Oggi c’è molta più informazione e questo non può essere che positivo per l’utenza finale. Per chi non ha una forte preparazione la strada è sempre più dura.


Che consigli daresti a chi inizia adesso la professione, a chi sta per completare gli studi, a chi ha in mente di aprire un suo primo studio?

Caro giovane collega, innanzi tutto devi capire se si hai un’indole imprenditoriale!
Se non ce l’hai trovati uno studio di livello e costruiscici dentro la tua crescita professionale, potrai dedicarti agli aspetti squisitamente odontoiatrici senza le rotture di coglioni legate alla gestione.
Se invece dentro senti la spinta verso l’ignoto allora apri il tuo studio al più presto mantenendo alcune consulenze per pararti il culo. Il tuo studio infatti prima di tre anni non sarà profittevole e non dovrai essere tirchio, dovrai reinvestire tutto, quindi le consulenze ti servono. Ah,.. un’ultima cosa, ricordati che non è semplice, servono sudore e sangue i primi anni. Poi se te la saprai gestire bene “quando sarai grande” potrai godere dei frutti.


Come ti vedi tra dieci anni sia a livello personale che professionale?

Mi vedo sul bordo di un lago a pescare. Chi lo sa… magari entro i cinquanta ce la faccio a ritirarmi dalla scena!


Oltre alla parte clinica, quali sono le competenze extra cliniche che oggi il professionista dovrebbe avere nel suo bagaglio e sulle quali dovrebbe studiare, formarsi e applicare?

Penso che i tre aspetti più importanti da studiare e conoscere siano:
1) la moltiplicazione del tempo, che ci consente di poter fare delle scelte concrete nella nostra vita e non rimanere schiavi del lavoro;
2) Le leggi che regolano la motivazione umana, che ci consentono di richiedere i massimo da noi stessi e dagli altri;
3) Le leggi della comunicazione/persuasione, che ci consentono di far capire le cose agli altri.


Poco fa hai detto che entro i cinquanta ti ritiri dalla scena, è una notizia vera?

Sicuramente al momento il mio obiettivo principale è quello di raggiungere l’indipendenza economica. Diciamo che per me è un gioco, è il mio hobby. Cosa poi farò in quella condizione devo ancora deciderlo, magari farò ancora il dentista o forse mi limiterò a pescare.

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